RENZI DA FAZIO- CHE TEMPO CHE FA 17/02/2019

Esulta: “Meno male che l’accordo con il M5s non c’è stato!” Questa continua ad essere la retorica renziana. Ancora non vuole rendersi conto del tracollo della Sinistra italiana, ancora stenta ad ascoltare quelle forze politiche che seppur con idee condivisibili o meno, esistono e sono state votate. Perché meno male? Ma non erano gli altri i vecchi parrucconi gufi che tifavano contro?

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Matteo Renzi

 È vero che ad oggi la valutazione politica sullo stato di salute del Movimento e del Partito Democratico non possono essere paragonate a quelle di inizio legislatura: politicamente la non alleanza di governo ha indiscutibilmente giovato ai Dem. Si parlava di un governo quasi impossibile da formare: non solo per la ferocia degli attacchi tra le parti che ci furono durante l’inizio della diciassettesima legislatura, ma anche per l’incompatibilità di elettorato delle due forze politiche. Renzi però dimentica di essere stato l’ultimo boia che ha definitivamente portato al collasso la fiducia dell’elettorato di sinistra.

Il M5S inoltre, a detta dell’ex Premier, continua a far sfigurare lo Stato italiano all’estero non solo per la politica economica, bensì per l’incontro avvenuto tra Di Maio e Di Battista con i capi politici dei Gilet gialli.

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Di Maio e Di Battista con i Gilet Gialli

Su questo ha perfettamente ragione: i Ministri giallo-verdi continuano a non capire quale sia la differenza tra essere parlamentari di opposizione ed essere a capo dell’esecutivo. L’incontro tra il Vice Premier e alcuni esponenti del movimento rivoluzionario francese è stato un vero e proprio scivolone. La nota positiva c’è stata quando prontamente (e ci mancherebbe altro) Di Maio ha annunciato subito le debite distanze dalla posizione precedentemente presa dopo che Piazza Pulita, trasmissione che va in onda su La7, pubblicò un audio inedito nel quale militanti rivoluzionari francesi parlavano di Colpo di Stato appoggiato da forze paramilitari.

Renzi prosegue la conversazione sminuendo per l’ennesima volta l’operato di Berlusconi nel confronto con il governo odierno: “conosciuto solo per il Bunga Bunga”.

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Silvio Berlusconi, Barack Obama e Michelle Obama

Del conflitto di interessi, della votazione di 232 deputati del Pdl per il riconoscimento di Ruby come la nipote di Mubarak per far risultare le telefonate di Berlusconi alla “signorina” telefonate di Stato, della condanna di frode fiscale, del dialogo al Parlamento europeo tra il Cavaliere e Martin Schulz (il quale fu definito Kapò), etc… immagino che nessuno l’abbia mai saputo. Soprattutto all’interno dei vertici europei.

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Ruby “Rubacuori”

Per quanto riguarda la posizione del governo giallo-verde su Maduro, Renzi ha ragione: è incomprensibile e vergognosa.

Prosegue: “Sulla questione PD ho raggiunto la pace dei sensi, […], il giorno dopo divenuto segretario ho incominciato ad intravedere il fuco amico”. La boriosità di Matteo Renzi ormai è nota a tutti, solo a lui rimane sconosciuta.

Sul fatto che non basti un post e un twit ma che si debba parlare di contenuti, il senatore fiorentino trova tutto il mio sostegno (si veda l’articolo “Istituzioni Senza Cravatta”): lui ai miei occhi però non è esente dal turbine. Basti ricordare la dialettica utilizzata ex ante e ex post Referendum Costituzionale.

Nel prosieguo della conversazione con Fabio Fazio, Renzi esorta ad aprire i Musei: bisogna dare merito al Ministro dei Beni Culturali dell’antecedente governo, Dario Franceschini, il quale adottò un provvedimento che impose sconti tariffari e prime domeniche gratis nei musei.

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Dario Franceschini

Fu un esempio di estrema civiltà che andrebbe protratto.

Il tema più scottante come sempre è il razzismo (o presunto tale) italico: che la Lega abbia ottenuto voti cavalcando un incremento di odio razziale è lampante. Chi scrive ha infatti sempre condannato l’atteggiamento discriminatorio e xenofobo del Carroccio. Nel caso in cui si voglia fare un’analisi più seria è vero anche che al PD si può criticare il fatto che questa “paura recondita” dell’elettore italiano non sia mai stata affrontata, semmai sbeffeggiata. La questione immigrazione è stata per TUTTE le forze politiche italiane un “cavallo di troia” propagandistico. Non è mai stata affrontata seriamente.

L’ex segretario Pd definisce poi il reddito di cittadinanza una barzelletta. Nell’articolo “Reddito di Cittadinza?” ho già spiegato la mia personale opinione: ha senso schernire una manovra (molto criticabile) di tale portata? È imprescindibile che debba essere creata la condizione lavorativa per i giovani lavoratori….. ma per tutti gli altri?

In conclusione, sulla questione “competenza”: Renzi ha ragione quando lamenta che i 5 Stelle hanno un chiaro problema “dirigenziale”. L’esempio più lampante c’è stato durante tutto l’inizio di mandato della Sindaca di Roma Virginia Raggi: assessore sì, assessore no, assessore si, assessore no.

Per dare a Cesare quel che è di Cesare però è giusto rammentare: quali erano le competenze dell’agrotecnico Poletti che Di Maio dovrebbe invidiare? E la non laureata ex Ministra Fedeli a capo del Ministero dell’Istruzione? E le competenze di Angelino Alfano come Ministro degli Esteri?

Lo continuerò a ripetere: la sinistra italiana riparta da zero e non da Renzi. Purtroppo, il Senatore non è più credibile.

EDOARDO CAPPELLARI

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