Il 2 agosto del 1980 ebbe luogo la così detta “strage di Bologna”.
Alle 10.25 scoppiò una bomba all’interno della sala d’aspetto della stazione Centrale. Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari e come mandanti membri della P2 tra cui Licio Gelli.

Si stima che morirono quasi 90 persone più un migliaio di feriti. Fu uno degli attentati più rovinosi del secondo dopo guerra. Gli Anni di Piombo furono anni duri: la paura di prendere un treno e incombere in un attentato terroristico era tangibile tutti i giorni.

Per ribadire quanto gli avvenimenti storici che sembrano così lontani nel tempo in realtà toccano ancora le nostre vite: il caso volle che i miei genitori studiassero tutti e due in quel di Bologna negli anni della strage. La fortuna ha voluto che quel giorno non dovettero prendere il treno.
L’orologio di Piazza delle Medaglie d’oro ha l’ora ferma dal 1980 per ricordare a tutti cosa vuol dire vivere nel terrore.

Bologna non dimentica.
EDOARDO CAPPELLARI