HA VINTO IL SÌ
1) Questo comporterà un risparmio irrisorio (ci faremo un caffè in più all’anno, evviva i tagli);
2) Verranno eletti meno deputati e senatori. Probabilmente gli eletti post referendum saranno solo i volti famosi, i purosangue da televisione (quelli che stanno in TV portano voti e interessano veramente ai partiti. Quelli che lavorano sul serio si prendono solo gli insulti generali). Per ciò non ci sarà per niente una “fluidificazione” dell’iter democratico. Semplicemente la casta diventa ancora più casta. Se già adesso la Boschi viene candidata in Trentino pur di farla eleggere o Sgarbi in Campania… Pensate che sarà diverso con meno poltrone da spartire?
3) Senza una legge elettorale decente (cosa che sicuramente non sarà) il malaffare e la mala politica persisterà. Anche a costo di lasciarne dieci in Parlamento. La qualità si vede proprio dalle regole per eleggere i rappresentanti.
4) I politici italiani non riescono proprio a fare riforme che non siano all’Italiana (sinonimo di raffazzonate).
5) Probabilmente sarà garantita meno rappresentanza. Su questo non so ancora come pensarla: sinceramente i classici partitini da 4% che tengono in scacco il Paese hanno stufato.
EDOARDO CAPPELLARI